Il 2 marzo è stata approvata al Senato, con voto bipartisan (unici astenuti, due radicali), la "Nuova disciplina sul prezzo dei libri" , che introduce il tetto del 15% agli sconti praticabili sui volumi. Il provvedimento, rispetto alla versione votata dalla Commissione Cultura della Camera il 14 luglio del 2010, ha subito importanti variazioni. Sono state accolte, in sostanza, le proposte avanzate dall'associazione "I mulini al vento" , nata dall'incontro di Instar libri , Iperborea , Marcos y Marcos (in seguito fuoriuscita), Minimum Fax , Nottetempo e Voland .
Daniela Di Sora , fondatrice della casa editrice Voland , ha accettato di rispondere a qualche domanda sull'argomento.
Dottoressa Di Sora, la prima domanda is a must: it is satisfied with the bill passed the Senate, which has largely accepted the proposals made by the "wind mills", or think you could do more?
I'm pleased that we managed to get our voices heard, we've got to improve a bill considered immutable for all as the result of a delicate compromise. Of course, independent publishers wanted a law modeled on the French, German or English (0 discounts in the latter two countries, discount up to 5% in France). But now, at least there are rules, you set the number of campaigns that you can do in the course of a year, has established a ceiling allo sconto praticabile durante queste campagne. Insomma, anche questa legge è un compromesso, ma almeno è stato raggiunto un compromesso che tiene conto di alcune delle esigenze di editori e librai indipendenti.
La versione precedente del testo licenziata dalla Camera lo scorso anno presentava, a vostro dire, numerose criticità. Può spiegarci quali fossero e cosa cambia con l'attuale ddl (il quale, prima di diventare legge, dovrà comunque ripassare per Montecitorio)?
Il decreto stabiliva uno sconto massimo del 15% sul prezzo di copertina (questo è rimasto immutato), ma poi vanificava anche questo limite consentendo agli editori di fare campagne promozionali for 11 months a year without setting the maximum feasible reduction during them. It has now been fixed a ceiling of 25% discount promotions proposed by the publishers. It clarified the non reiterabilità promotional campaigns, which will clearly be different this year. It has been established a maximum discount of 15% for sales online. Seem small, but the difference between life and death for many publishers and independent booksellers.
The bill has also been accepted in a critical way. Essentially, the accusations that are leveled against the law are the ones to put "a spoke in the wheel" to the market (the cap on discounts sarebbe d'ostacolo alla «libertà di contrattare, di proporre un prezzo e di accettarlo o meno» che è «l'essenza stessa del mercato», come ha scritto Alberto Mingardi sul sito de "Il Sole 24 Ore"), di impedire l'abbassamento dei prezzi e di innalzare una barriera nei confronti del mercato on-line (soggetto allo stesso tetto di sconto). Come replica a queste accuse?
È vero, ci sono state anche molte critiche. Che dirle? Posso capire le critiche, che ho visto su vari siti, del lettore che dice brutalmente: «io il libro voglio pagarlo il meno possibile». Naturalmente non è così, il libro non lo paga meno: se un libro (o un qualsiasi altro oggetto) può essere scontato as it exits the market is because there has been at the origin, an increase in the price. What sense does it set a lower price and immediately, 15, 20, 25% percent? It does not happen in any other field, for any other "commodity". A coat, a pair of shoes, a purse, are not discounted early in the season. If you go to a movie just released, does not claim the discount at the box office.
But what I really do not understand is the criticism of "liberal with a vengeance" which talks about a free market, for example, forgetting that in Italy there are large publishing groups that distort the market by imposing their rules. Groups that own publishing houses, distribution chains libraries. An editor, if you want to expose a window of his book in a library or, often, even if you want it to be put on the table in a good position, he must pay. Large bookstores sell space, not books. And the unsuspecting reader who enters a library believes that the books on display are the result of choices of the bookseller, and are simply advertisements. The market wants to clean the rules the same for everyone, but in the book world some are more equal than others, as in Animal Farm . Germany, French Spain chose the path of rules and results in those countries are seen in practical terms: library presence on territory, health book, indices of reading. Those who understand it least of all are the Radicals, who declared that this law "hampers the culture." But they know what they're talking, or are looking for easy electoral support?
cracking, however, there were also within the group of "Windmills": Marcos y Marcos, in fact, left the association. Can you explain how did the story from his point of view?
There have been misunderstandings with Marcos on how to achieve best results. The need to change the original wording of the law Levi we all agreed. In any case, our friendship is rimasta intatta, e questo mi pare la cosa importante.
Ovviamente, per quanto fondamentale, questo provvedimento (qualora dovesse diventare legge) non rappresenta comunque una riforma del settore dell'editoria. Quali sono, a suo giudizio, le criticità che un'eventuale norma del genere dovrebbe affrontare? È corretto il ragionamento del senatore Vincenzo Vita (PD, relatore al Senato del ddl assieme al collega del PdL Franco Asciutti) secondo cui un'eventuale nuova regolamentazione del sistema non potrà prescindere da un confronto col tema dell'innovazione tecnologica, e-book in primis?
Rimangono ancora non definiti alcuni punti, per esempio come far rispettare la legge, come sanzionare chi non la rispetta. Il Parlamento dovrà fissare un termine per verificare se ci sono stati dei risultati. E naturalmente ha ragione l’onorevole Vita, a cui va di tutto cuore il mio grazie per averci ascoltato e per aver sempre cercato una soluzione. Solo il Senato, infatti, ha ritenuto necessario ascoltare le voci degli editori e dei librai indipendenti.
A nostro giudizio, la "Nuova disciplina sul prezzo dei libri" (o legge Levi, dal nome del primo deputato firmatario) costituisce comunque un tassello fondamentale nel quadro generale del sostegno e della tutela della bibliodiversità, del pluralismo delle voci editoriali. Quali altre iniziative occorrerebbe metter in campo, secondo lei, per rilanciare definitivamente quell'importante patrimonio culturale che è rappresentato dalle case editrici e dalle librerie indipendenti?
L’esistenza delle librerie indipendenti è fondamentale per tutti noi, editori e lettori che non desiderano essere omologati… A Roma, e certo anche in altri luoghi, esistono “negozi di interesse storico” che godono di particolari facilitazioni: le librerie indipendenti potrebbero essere inserite in una categoria del genere. Costituzione di un marchio “libreria indipendente” che ti dia diritto a facilitazioni in cambio di servizi (reperimento testi, consegna a domicilio ad anziani a malati, corsi di lettura: le iniziative potrebbero essere diverse). Corsi regionali di aggiornamento per librai. Tariffe postali agevolate. Io sono anche molto affezionata all’idea della detrazione dalle tasse degli acquisti in libreria, almeno per gli insegnanti. Oltre le librerie, occorre sostenere le biblioteche, dotare queste ultime di fondi per l’acquisto dei libri. Perché, come ha detto a Mantova qualche anno fa un grande autore contemporaneo, Enrique Vila Matas: «Non c’è persona più pacifica di quella intenta a leggere un libro».
In conclusione, come spiegherebbe ad un lettore/consumatore i vantaggi che questa legge potrebbe apportare per lui?
I libri sono una ricchezza infinita, e ridurre le entries is always dangerous. Read all the same books, see the same books, listen to the same music kills the fantasy.
0 comments:
Post a Comment